martedì 17 luglio 2012

Terra mia


Le onde mi riportano l'odore di te,
resto presente,
immobile sul molo a naufragare.
Piangendo, urlo "presente".
Non riconosco niente intorno a me,
le cose che percepisco mi sono estranee,
le sento ostili, mortificano il tuo ricordo.
Non mi sforzo di capire,
rassegnato alla tua mancanza.
Davanti a me, la nave sembra un fantasma,
si dissolve, come la speranza,
qualcosa che, oramai, non esiste più.
Ricordo ...
Le rosse foglie d'autunno,
i freddi filari antichi,
i tuoi capelli ... così belli.
La terra d'agosto, umido miraggio,
la tua forza e le tue gioiose grida.
Gli ulivi, i fuscelli, sferzati dal vento,
le tue mani, sempre intente, mai ferme.
Non dimentico ...
L'orto, la paglia, i quattro pulcini,
tu chino a seminare,
noi festosi a trebbiare.
L'anatroccolo giocherellone,
l'oca muta, di nome ma non di fatto,
le tue storie di guerre,
i miei cento cani,
i tuoi mille gatti,
le mie storie di bambino,
le tue sofferenze da vecchio.
L'erba mattutina uggiosa di primavera,
l'odore di muschi, funghi e castagne,
la tua voce ... che pace.
Sei terra mia.

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