martedì 17 luglio 2012

Perla


Perla, spero tu capisca che ti ho amato e ti amo più dei miei figli.
Ti tengo preservata, ti custodisco,
preziosa come sei ti coccolo da sempre.
I miei veri figli li ho sempre abbandonati appena nati,
non conosco la loro sorte, non li ho visti crescere.
Tu sei diversa, ti ho accarezzata per anni, da quando eri piccola,
piccola come un granello di sabbia.
Ti ho visto crescere, giorno dopo giorno, io non ho avuto
occhi o pensiero se non per te o mia preziosa.

Padre oh madre mia, io non resisto più in questa prigione,
voglio uscire, conoscere, vedere, voglio percorrere la vita.

Come padre ti tengo confinata, perché so,
che chiunque ti vedesse non potrebbe fare a meno di averti,
la tua bellezza non ha eguali.
Come madre non posso fare a meno di te,
la tua mancanza sarebbe per me fatale.
Liberami o padre se mi ami, lasciami andare madre,
ti prego lasciami ...

Perla non riuscì a terminare la frase, un forte scossone la fece tremare.
Addio o mia preziosa, il destino ha scelto per noi,
adesso sarai felice, non ci rivedremo più,
quando ti ricorderai di me io sarò già morta.
Perla, adesso era felice, si aveva sofferto,
all'inizio aveva subito un'operazione molto dolorosa,
ma adesso tutto quello che desiderava era alla sua portata.
Viaggiava spesso, frequentava feste sfarzose,
guardava il mondo da una posizione privilegiata.
Era sempre in compagnia di altri suoi simili
con cui pettegolava ininterrottamente giorno e notte.
La persona che ora l'amava si prendeva cura di lei,
Perla inebriata dalla sua felicità aveva ormai dimenticato
la sua origine, mai un pensiero, da allora,
era caduto sulla sua genitrice.
Come Perla tra perle, in una collana, era ormai felice.

Alla 'felicità' di alcuni, corrisponde alcune volte, l'infelicità di altri.

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