mercoledì 4 gennaio 2012

Il mio compagno di viaggio ...


... è un grosso mammouth,
vi immaginate un asino e un grosso mammouth?
No, no ... quella è un'altra storia di un mammouth
e un bradipo.

Ha il pelo rosso rosso,
un pancione grosso grosso
e spesso, io che sono un asino, gli monto sul dorso.

Scorazziamo in lungo e in largo.
Quando sono un pò giù mi fa l'occhiolino,
mi invita a seguirlo, allora so di certo,
che presto dimenticherò le mie ansie.

Ouvrez la Fenêtre ...

Mi sembrava il momento di raccontare una storia.
In questo momento il mio umore sta sprofondando
nella fossa delle Marianne,
quindi è meglio raccontare una storia vera, ma ...
... voglio farvi capire che non vorrei assolutamente
contaminare queste pagine con gli avvenimenti quotidiani.

Miro ad 'astrarmi' dalla realtà usando solo le mie facoltà.

Questa è la storia di un mio vero amore,
voglio solo raccontarvi cosa accadde.

Sono campanilista e non mi piacciono gli inglesismi,
purtroppo conosco solo l'inglese.
Alcune volte per fissare (descrivere) 'il zompare' dalla fantasia
alla realtà o viceversa è necessario un cambio di 'lingua'.

Ringrazio il mio caro amico, asino di vecchia data,
Lucignolo (ha studiato all'accademia della crusca)
per le traduzioni in Francese.

Relancement ...

Era una sera buia e tempestosa, ehm ... ehm ...
mi riparavo dalla pioggia sotto un ombrello
mezzo distrutto dal vento, correndo lungo
i muri del corso principale della mia città.
Cercavo di raggiungere una area protetta dotata di pensilina.
Non so come, non so perché, sicuramente il fato.
Correvo e guardavo da qualche altra parte ...BANGHETE...
Mi riprendo, disteso a terra sotto la pioggia,
vedo una nuvola rossa con al centro due pezzi
di cielo di un blu, verde accecante.

Sento solo le seguenti parole "Sono diecimila".
Metto a fuoco, è una splendida ragazza.
Lascio sfogare il cervello e cerco di alzarmi.
Allora sento "Sono diecimila, lo compri?
anzi devi comprarlo l'hai tutto rovinato."
Guardo dove indica il suo sguardo e vedo un mattone rosso.
Le mie prime parole dopo lo shock "diecimila lire per un mattone?".
Sdegnata, la ragazza "oltre ad essere deficiente sei pure tonto?
non vedi che è un libro, adesso me lo paghi asino."

Dopo forse pochi secondi, alzatomi,
controllo nel portafogli, ho solo 8 mila lire.
Allora io "ho solo 8 mila lire, possiamo rivederci ..."
lei mi stringe il polso, guardandomi negli occhi
"... purtroppo non posso. Accetto le 8 mila lire."
Prende i soldi e si allontana di un passo e
"sei un asino fortunato,
ti ho regalato i sogni, 8 è il tuo numero fortunato".

Non l'ho più rivista, ma la sua immagine è una delle
più vivide presenti nella mia mente.

Era tutto vero.
Otto è il mio numero preferito.
Da quel momento avevo un mammouth con tutti gli scritti
di Edgar Allan Poe.

Avete capito chi sono?
sono un asino ...
sto sempre a fantasticare ...
vivo in una favola ...
avete conosciuto un mio particolare amico, Lucignolo ...

... e io ... sono Pinocchio.

Mi capitava spesso ...


... di svegliarmi di notte con nuove storie e nuove sensazioni,
impersonavo ora un eroe greco o romano ora un pirata
ora un personaggio non ben definito ma con poteri sovrannaturali
capace di alleviare le sofferenze dell'umanità.
Erano, forse, il prodotto finale del metabolismo mentale quotidiano,
niente altro che le letture e gli avvenimenti del giorno
che come humus e linfa, insieme alla mia fervida immaginazione,
creavano paesaggi e personaggi fantastici ed inimmaginabili.

Erano avventure totalmente appaganti,
più belle del più bel libro che abbia mai letto.

Delle volte le storie e le sensazioni erano talmente belle
e chiare che, ormai non riuscendo più ad addormentarmi,
le schizzavo su carta nei miei fogli volanti,
centinaia di fogli volanti.

Delle volte, invece, le storie erano si belle ma sentivo
che non sarei mai riuscito a trasporle,
allora cercavo di fissarle nella mente, un imprinting 'naturale',
rimanevo quindi nel letto a gustarmi le sensazioni di vivere in un sogno.

Pochi giorni fa, dopo molti anni, sono salito in soffitta
a cercare i mie fogli volanti,
dopo ore di ricerca
nelle mie mani ce ne erano solo pochi,
nessuno di quelli che avrei voluto trovare.

Adesso, tutto questo non mi capita più.

All'inizio ...


... era il vuoto.
La mia idea è di creare qualcosa che, come l'universo,
partendo da un singolo punto 'pesantissimo' dalla compressione assoluta,
possa esplodere (un'esplosione positiva) ed espandersi all'infinito (l'infinito racchiuso in una singola vita umana, mortale).
Ho sempre amato scrivere, scrivere dei miei sentimenti delle mie emozioni e sensazioni.
Ho scritto fogli volanti su fogli volanti, ho consumato penne su penne ed ho lasciato
i miei fogli volanti al proprio destino, forse nella speranza che uno di essi, trasportato
da qualunque vento o fiume dell'anima potesse essere condiviso.

Non ho mai tenuto un diario, forse perché sarei stato costretto a scriverlo giorno
dopo giorno anche senza ispirazione emozionale, non ho mai amato scrivere in 'corsa'.

Parlo, parlo, parlo, ... io(ooo) ... io(ooo) ... sono un asino.